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In una lettera del 1826 ad Antonio Fortunato Stella, che gli aveva chiesto di comporre un dizionario filosofico e filologico alla maniera di Voltaire, Leopardi esprime un preciso progetto intellettuale da realizzare attraverso un rigoroso sistema di voci e di numeri, una meticolosa indicizzazione delle pagine dello Zibaldone, minuziosamente redatta su schedine di carta, conservate presso la Biblioteca Nazionale di Napoli. Con il volume "Trattato delle passioni" si dà inizio a questa edizione tematica dello Zibaldone leopardiano, accompagnata da una esplicitazione di tutti i rinvii, i richiami, gli incastri di un testo che rivela così la propria precisa architettura interna, che dà forma letteraria coerente al flusso delle teorie leopardiane.